Rilettura del documento della Pontificia Accademia Pro Vita

Pandemia e fraternità universale. Nota sulla emergenza da COVID-19.
30 marzo 2020

CATERINA DE NICOLA

Medico palliativista, esperta in bioetica, UCPdom in AQUA srl, Milano.

Pervenuto e accettato il 20 aprile 2020.

Riassunto. La Pontificia Accademia Pro Vita offre una riflessione globale sulla emergenza sanitaria legata alla pandemia da Coronavirus. La nota affronta la problematica dal punto di vista umanitario, sostenendo “l’alleanza fra le scienze e l’etica (…) all’interno dei singoli popoli, nella coralità dei legami fra i popoli”. Viene prospettata una solidarietà in cui scienza, medicina e politica mettono alla prova il legame sociale. La riflessione è guidata da una lettura chiaramente di fede, condivisibile per tutti, al di là dei valori professati.

Parole chiave. Pandemia COVID-19, Chiesa Cattolica, fede, crisi umanitaria, scienza, etica.

Re-reading of the document of the Pontifical Pro Vita Academy.
Pandemic and universal brotherhood. Note on the COVID-19 emergency. March 30, 2020

Summary. The Pontifical Academy for Life offers a global reflection on the health emergency linked to the Coronavirus pandemic. The note addresses the issue from a humanitarian point of view, supporting “the alliance between science and ethics (…) within individual peoples, in the harmony of ties between peoples”. A solidarity is proposed in which science, medicine and politics test the social bond. The reflection is guided by a clear faith reading, sharable by all, beyond the professed values.

Key words. Pandemic COVID-19, Catholic Church, faith, humanitarian crisis, science, ethics.

La pandemia da COVID-19 ha posto tutta l’umanità in una situazione drammatica di cui la Pontifica Accademia Pro Vita (PAV), per suo mandato istituzionale, si prende carico, nell’offrire una riflessione utile a comprendere e promuovere atteggiamenti proattivi per ogni popolo e nazione.

Alcune affermazioni significative conducono il lettore nell’analisi precisa della emergenza COVID-19.

“Stiamo vivendo un paradosso che non avremmo mai immaginato: per sopravvivere alla malattia dobbiamo isolarci gli uni dagli altri, ma se dovessimo imparare a vivere isolati gli uni dagli altri non potremmo che renderci conto quanto il vivere con gli altri sia essenziale per la nostra vita”.

E, dopo aver affermato la resistenza al “riconoscimento della nostra vulnerabilità fisica, culturale e politica”, ammette che questo porta ad una “destabilizzazione esistenziale”, che effettivamente è realtà nelle nostre vite.

Dentro questo scenario molto concreto, la PAV inserisce queste proposte per informare di fraternità la cultura istituzionale, nei singoli popoli e nei loro legami verso una fraternità universale.

Scorriamo rapidamente i paragrafi di cui si compone questo documento.

Solidali nella vulnerabilità e nel limite. La premessa che rende ragione di questo titolo, è la consapevolezza della precarietà della condizione umana. Ci siamo illusi di avere una soluzione tecnica per tutto, mentre sperimentiamo quotidianamente che “precarietà e limiti delle nostre conoscenze appaiono globali, reali, comuni”. Ora siamo di fronte ad una fragilità di un sistema, non siamo più padroni del nostro destino. La PAV sottolinea come la soluzione a questa crisi si basi sul sostegno reciproco, riconoscendo che “l’incolumità di ciascuno dipende da quella di tutti”.

Dalla interconnessione di fatto alla solidarietà voluta. La comprensione di questa reciprocità è argomentata da criteri chiari, ricordando che “le nostre libertà si intrecciano, che siamo affidati gli uni agli altri”. Viene richiesto un passaggio inevitabile, non privo di fatiche dall’interdipendenza di fatto verso una solidarietà voluta.

Il documento precisa a questo proposito la criticità del piano politico nei rapporti internazionali. Afferma con coraggio che “senza una collaborazione effettiva e un efficace coordinamento che affronti con decisioni le inevitabili resistenze politiche, commerciali, ideologiche e relazionali non si fermano i virus”.

Scienza, medicina e politica: il legame sociale alla prova. Si comprende come scienza e medicina, quando interagiscono con la politica, rischiano di portare a decisioni non equilibrate, spostando l’interpretazione del solo dato scientifico. La sfida è alleare scienza e umanesimo. Il tema cruciale, affrontato in questi tempi da società scientifiche (si veda il Documento della SIIARTI, del 06.03.2020) e dal Comitato Nazionale di Bioetica (CNB) (con l’ultima deliberazione del 8.04.2020) è legato alla politica della cura nella pratica clinica.

La PAV su questo argomento afferma: “La decisione riguarda l’impiego dei trattamenti nel modo migliore possibile sulla base delle necessità del paziente, cioè la gravità della sua malattia e il suo bisogno di cure e la valutazione dei benefici clinici che il trattamento può ottenere, in termini di prognosi. L’età non può essere assunta come criterio unico e automatico di scelta, altrimenti si potrebbe cadere in un atteggiamento discriminatorio nei confronti degli anziani e dei più fragili. (…) In ogni caso, non dobbiamo mai abbandonare la persona malata, anche quando non ci sono più trattamenti disponibili: cure palliative, trattamento del dolore e accompagnamento sono un’esigenza da non trascurare mai”.

Dalla presentazione del documento del CNB, cito “il Comitato ritiene che il triage in emergenza pandemica si debba basare su una premessa, la preparedness (predisposizione di strategie di azione nell’ambito della sanità pubblica, in vista di condizioni eccezionali, con una filiera trasparente nelle responsabilità), la appropriatezza clinica (valutazione medica dell’efficacia del trattamento rispetto al bisogno clinico di ogni singolo paziente, con riferimento all’urgenza e gravità del manifestarsi della patologia e alla possibilità prognostica di guarigione, considerando la proporzionalità del trattamento), l’attualità che inserisce la valutazione individuale del paziente fisicamente presente nel pronto soccorso nella prospettiva più ampia della ‘comunità dei pazienti’, con una revisione periodica delle liste di attesa”.

La PAV continua approfondendo quanto questa situazione chiede alla Sanità pubblica come verifica dell’approccio per il singolo e per la collettività. Sono in gioco molteplici dimensioni di portata mondiale. Si richiede il superamento di una mentalità individualistica nella prospettiva bioetica sulla vita umana, la salute e la cura. A livello mondiale occorre onesta responsabilità nella costruzione di un coordinamento globale dei sistemi sanitari.

L’obbligo della tutela dei deboli. La PAV, da una dichiarata prospettiva cristiana, sapendo il rischio di penalizzazione dei più fragili, “sollecita ad avere molta attenzione a come parliamo dell’agire di Dio in questa congiuntura storica”. Il testo spiega chiaramente quale la visione che porta agli atteggiamenti di solidarietà ben presenti in questi tempi.

La preghiera di intercessione. La risposta del credente è “questo grido di intercessione, luogo dove poter fare i contri con il mistero tragico della morte, la cui paura segna oggi la vicenda di noi tutti”.

E conclude: “Anche chi non condivida la professione di questa fede (citate le parole di Mons. Beschi, Vescovo di Bergamo) può trarre in ogni caso dalla testimonianza di questa fraternità universale tracce che orientano verso la parte migliore della condizione umana. L’umanità che non abbandona il campo in cui gli esseri umani si amano e faticano insieme, per amore della vita come bene rigorosamente comune, si guadagna la gratitudine di tutti”.

Conflitto di interessi: l’autrice dichiara l’assenza di conflitti di interessi.

Bibliografia di riferimento

– Raccomandazioni di etica clinica per l’ammissione a trattamenti intensivi e per la loro sospensione, in condizioni eccezionali di squilibrio tra necessità e risorse disponibili 6 .03. 2020. www.sicp.it/documenti/altri/2020/03/siaarti-raccomandazioni-di-etica-clinica-per-lammissione-a-trattamenti-intensivi-e-per-la-loro-sospensione/

– Pontificia Accademia Pro Vita (PAV). Pandemia e fraternità universale. Nota sulla emergenza da Covid-19 30.03.2020 www.academyforlife.va/content/dam/pav/documenti pdf/2020/Nota Covid19/Nota su emergenza Covid-19_ITA_.pdf

– Comitato Nazionale per la bioetica (CNB) della Presidenza del Consiglio dei ministri. COVID-19: la decisione clinica in condizioni di carenza di risorse e il criterio del “triage in emergenza pandemica” 08.04.2020. www.sicp.it/wp-content/uploads/2020/03/CNB-2020_Covid-19_Decisione-clinica-in-condizioni-di-carenza-di-risorse.pdf

– Blog: Curare nell’emergenza: il dilemma morale del triage.